Circa otto mesi fa, la Commissione europea ha introdotto nuove normative a tutela dei consumatori, assicurando loro il diritto di far riparare i propri prodotti. Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno entrambi dato il via libera ai relativi negoziati.
Le recenti disposizioni includono una serie di diritti e provvedimenti per favorire le riparazioni anziché l’acquisto di nuovo che contribuisce ad accrescere i rifiuti elettronici. Durante i due anni di garanzia legale, il produttore è tenuto a offrire al consumatore la possibilità di riparare gratuitamente il prodotto, a meno che ciò comporti un costo paragonabile o superiore alla sostituzione. Il Parlamento ha proposto di estendere la garanzia legale di un anno dopo la riparazione, mentre il Consiglio di sei mesi.
Anche al termine della garanzia, i consumatori avranno il diritto di richiedere la riparazione, pur dovendo sostenere un costo (comunque ragionevole). Produttori e venditori dovranno fornire informazioni sui prodotti riparabili. La riparazione dovrà essere eseguita nel minor tempo possibile. Il Parlamento ha suggerito la fornitura di un dispositivo sostitutivo durante la riparazione e, se non è possibile la riparazione, di un prodotto ricondizionato (a scelta del consumatore).
I produttori obbligati alla riparazione dovranno fornire al consumatore un modulo standard relativo alla riparazione, indicando le condizioni e il prezzo (valido per 30 giorni). Il modulo è gratuito, ma i produttori possono addebitare il costo per la diagnosi.
Infine, verrà lanciata una piattaforma online per la riparazione (unica per tutti gli Stati membri), permettendo ai consumatori di individuare i riparatori e i venditori di articoli ricondizionati nella propria area.
Inizialmente, il diritto alla riparazione riguarderà lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi, condizionatori, TV, schermi, aspirapolvere, server e archiviazione dati. Successivamente verranno inclusi cordless, smartphone e tablet.